nel giardino dei sentieri che si biforcano

gli arcani dei tarocchi sono sono chiavi di lettura, molteplici percorsi che puoi seguire per attraversare un intreccio di diverse opere poetiche


Video

In piedi accanto alla finestra, il naso schiacciato contro il vetro che si appannava al respiro, ho osservato a lungo un uomo alto, magro, dall'andatura calma e sicura, l'impermeabile grigio e il cappello ad ampie tese, mentre si allontanava («Verso il punto di fuga», pensai) a larghi passi sotto la pioggia fine lungo una strada deserta che molto lontano andava a sfociare in una via trafficata, uomini e donne e cani al guinzaglio, bambini, accattoni, frastuono di macchine e di autocarri.

Dire che ho visto, come in un film, la parola FINE emergere in assolvenza dalle profondità di un cielo grigio e minaccioso, ma, forse, solo dipinto? Eppure, potessi spegnere il teleschermo, potessi staccare il volto dal vetro, è umido e il naso ormai duole, potessi almeno socchiudere le palpebre di tanto in tanto, ora che l'uomo è scomparso, ora che il traffico è fermo ai lati delle strade, ora che la gente se ne torna a casa perché la pioggia è cresciuta, e poi è tardi, è già scesa la sera, non c'è più nulla da fare e tutti sono stanchi.

Ora che tutto è finito e non c'è più nulla da vedere, e si avverte soltanto il crepitare delle gocce contro il vetro come pixels impazziti di un teleschermo ancora acceso a notte fonda, dopo la fine delle trasmissioni.

Cinemondo

Si cela, sappi, il vero dietro un velo:
schermo che reca immagini virtuali.

Se tieni gli occhi aperti il mondo velo
vedi: resta così, s’altro non chiedi;
ma se li chiudi un altro mondo
esiste assai più vero.


(S'ogni pensata gnosi imago o segno è nel pensiero
se il filo d’un cogito ordisce la trama del tempo
se un cosmo rinasce e svanisce al respiro di Brahma...)